Archeologia dell’architettura

L’archeologia del costruito (o dell’architettura o dell’elevato) è un metodo di studio dell’architettura esistente, con il quale si attingono le informazioni per la storia direttamente dai materiali, dalle tecniche e dalla conformazione degli edifici.
La vastità del suo  campo di applicazione (potenzialmente tutto il costruito esistente), ha comportato la messa a punto di strumenti analitici, non distruttivi e di facile applicazione, in grado di fornire il maggior numero possibile di datazioni relative ad assolute. Ciò è necessario sia per arrivare a interpretazioni storiche fondate, sia per affrontare in modo più completo i problemi di analisi dei materiali e di diagnostica del degrado, che vengono posti nell’ambito delle operazioni di conservazione e di manutenzione del costruito.
L’ISCUM ha portato avanti tale linea di ricerca fin dagli anni ’70, a partire dalle campagne di studio dei resti archeologici condotte sulla collina di Castello a Genova e dalle indagini di archeologia globale sul territorio condotte in val Fontanabuona e in Lunigiana.
 BIBLIOGRAFIA
T. MANNONI,  Case di città e case di campagna, in Storia della cultura Ligure,  S.L.S.P., Genova 2004
T. MANNONI, Archeologia dell’urbanistica,  ESCUM 1, Genova 1994
T. MANNONI;  Caratteri costruttivi dell’edilizia storica, ESCUM, Genova 1994
A. BOATO, Archeologia in Architettura, Marsilio ed., Venezia 2008
A. BOATO,  Costruire alla moderna, All’Insegna del Giglio, Firenze 2005
A. DECRI, Un cantiere di parole, All’Insegna del Giglio, Firenze 2009
R. PAGELLA,  Edilizia in terra cruda nella Provincia di Alessandria,  Maxmi ed., Castelnuovo Sc. 1992